Il Battistero di San Giovanni ad Ascoli
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Posto accanto alla cattedrale, sul suo lato sinistro, il battistero di San Giovanni ne rappresenta un naturale completamento nell’architettura di piazza Arringo.
Il battistero di Ascoli Piceno, splendido esempio di romanico, è unanimemente riconosciuto tra le migliori opere di arte religiosa esistenti nel nostro Paese e nelle sue forme sono chiaramente leggibili i simboli del significato del battesimo nella religione cristiana.
La costruzione è di incerta origine e di difficile datazione. Gli scavi archeologici dell’800 portano a individuare nella struttura interna un tempio pagano del foro ascolano dedicato ad Ercole. E’ invece certo che già nel V secolo il tempio fosse utilizzato come battistero, alla stregua di analoghe costruzioni realizzate a Roma, a Firenze ma anche a Ravenna.
Il battistero, di forma molto compatta, è realizzato con grandi blocchi in travertino, di cui alcuni di evidente riutilizzo da preesistenti costruzioni. Sul lato est, sono visibili alla base anche reperti di mura romane.
La struttura è a base quadrata su cui si sviluppa un tiburio ottagonale adorno di trifore cieche a pieno sesto. La sommità dell’edificio è coronata da un lanternino a base quadrata che, insieme a quattro monofore disposte sui lati della costruzione, fornisce la luce internamente.
Oltre all’ingresso attualmente utilizzato, quello sulla facciata ovest, il battistero ne aveva altri due. Quello sul lato sud, davanti alla porta della Musa della cattedrale, è ancora esistente.
Non è più invece visibile quello sul lato est.
La funzione dei tre ingressi è simbolica e fa riferimento alla Santissima Trinità ed alle tre Chiese: Militante, costituita dai battezzati in terra; Purgante, che comprende le anime del purgatorio in via di espiazione e Trionfante rappresentata da santi, angeli ed anime che beneficiano della salvezza. Anche le forme dell’edificio hanno un chiaro significato simbolico: la parte inferiore a pianta quadrata rappresenta il mondo terreno, i suoi 4 elementi: aria, terra, fuoco ed acqua; la cupola rappresenta il cielo, cioè l’immensità del cosmo; la parte centrale, ottagonale, indica il battesimo dell’ottavo giorno come tramite tra la terra e il cielo.
Come abbiamo già detto, il battistero di San Giovanni ha forme molto lineari ed austere. L’ingresso ovest su piazza Arringo, vede, sopra l’architrave, un grande triangolo centrale e due, più piccoli, laterali. L’ingresso sul lato della cattedrale ha un interessante bassorilievo decorato con una treccia annodata.
L’entrata nel battistero porta il visitatore in un ambiente che nulla ha più dell’austerità esterna e che, a dispetto delle immutate dimensioni, lo colloca in uno spazio ampio e arioso. Il centro della sala è occupato dalla vasca circolare, del V o VI secolo, utilizzata per i battesimi ad immersione. Il sacramento veniva amministrato al centro dell’edificio, proprio sotto il lucernario della lanterna, con il viso rivolto alla luce di oriente e le spalle al passato di tenebre incardinato a occidente. L’uscita avveniva dalla porta di destra, detta “del Paradiso”.
La pianta ottagonale irregolare è arricchita da nicchie in corrispondenza degli angoli esterni.
Sul lato destro della sala troviamo un fonte battesimale del XIV secolo.
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